LETTERA DEL PROF. CORROCHER AI SOCI 7 APRILE 2011

Carissimo Socio,
 
è già passato il mio primo anno di Presidenza del Collegio e ritengo doveroso che per sommi capi riferisca ciò che, insieme ai membri della Giunta, abbiamo portato avanti in ordine all’impegno da me già annunciato sia nel corso del Congresso del giugno 2010 sia all’Assemblea del COLMED/09 del 17 ottobre 2010.
 
Il tema di fondo è come riproporre la Medicina Interna, la Geriatria e le altre discipline che sono state inserite nella nuova declaratoria di MED/09 sia nell’ambito dei differenti percorsi formativi pre e post-laurea sia nella sempre più complessa attività assistenziale.
 
L’impegno costante è stato e continua ad essere quello di evidenziare da un lato la consistente produzione scientifica dei settori afferenti al COLMED/09 e dall’altro le criticità che ciascuna di queste discipline presenta sia sul versante accademico sia assistenziale per poter con credibilità e determinazione proporre alle Autorità responsabili meditate correzioni e opportuni rimedi. Come sicuramente ricordate, fin dai primi giorni del mio mandato, abbiamo dovuto contrastare l’avviato progetto di attribuire in esclusiva ad un settore specialistico l’importante area della diabetologia.
 
Allo scopo di essere sempre più efficaci e tempestivi abbiamo ritenuto di suddividere gli specifici settori del COLMED/09, affidando a commissioni tecniche l’analisi dei problemi e la formulazione di proposte operative.
 
Questa modalità operativa ha ripreso ed ampliato ciò che la precedente Giunta, presieduta dal Collega Prof. Dammacco, aveva iniziato con l’istituzione, d’intesa con il Past Presidente della SIMI, Prof. Licata, di due commissioni miste: una relativa all’analisi delle criticità della Medicina Interna negli ospedali e l’altra relativa alla proposta di una sostanziale modifica dell’insegnamento della Medicina Interna nel corso di laurea. Come ricorderete l’opera delle due commissioni ha portato alla recente pubblicazione di un volume che, proprio in questo periodo siamo impegnati ad illustrare alla CRUI, al CUN, alla Conferenza dei Presidi, a quella dei Presidenti del Corso di Laurea, e ai due Ministri del MIUR e della Salute.
 
In linea con questi obiettivi e nell’intento di organizzare e rilanciare specifici settori afferenti al nostro Collegio, sono state istituite le commissioni tecniche per l’Allergologia ed Immunologia Clinica (Prof. Marone, Prof. Agostini e Dott. Racanelli), per la Medicina Vascolare (Prof. Catalano, Prof. Pagnan, Prof. Pasqualini, Prof. Pinto) e per la Medicina Termale e le Scienze del Benessere (Prof. Nuti, Prof. Palasciano), e si sta discutendo la formazione di una commissione tecnica per la Medicina dello Sport; in attesa i Colleghi del settore Medicina dello Sport stanno elaborando un documento organico che, una volta concordato fra loro, sarà presentato all’approvazione del Collegio. Inoltre, abbiamo individuato insieme al Presidente della SIMI, Prof. Violi, due importanti settori con rilevanza sia accademica sia assistenziale, imposti dai nuovi bisogni di salute che la mutata demografia della popolazione italiana impone: il problema del rapporto tra Ospedale e Territorio e il problema dell’Emergenza-Urgenza. E’ sotto gli occhi di tutti il progressivo invecchiamento della nostra popolazione (l’indice di vecchiaia ha ormai raggiunto il 140), il che comporta un progressivo aumento di pazienti, anziani e con patologia complessa (polimorbilità), da seguire sia in ospedale sia sul territorio. Questo fenomeno costringe a pensare ad un’organizzazione differente dell’offerta di salute che si deve basare su un concetto di sistema integrato tra differenti protagonisti operanti in differenti settori. La continuità di cura, l’assistenza al paziente anziano, fragile e complesso, le cure primarie, i ricoveri ripetuti, le cure palliative, ecc. sono tutti temi di urgente attualità. Abbiamo pertanto nominato una commissione mista che cercherà di analizzare i singoli aspetti del problema ed elaborerà un documento con delle proposte operative che, una volta approvato, sarà portato all’attenzione dei Ministeri competenti. La commissione mista è costituita dai Colleghi Prof. Agabiti-Rosei, Prof.ssa Becchi, Prof. Marchionni e Prof. Realdi per il Collegio e dai Colleghi Prof. Corazza, Prof. Di Veroli, Prof. Perticone e Dott. Musca per la SIMI. E’ auspicabile che questa commissione coopti un rappresentante della FADOI, uno della Società Ospedaliera di Geriatria e un rappresentante dei Medici di Medicina Generale vista la complessità dei problemi da trattare. Non meno importante ed urgente è il problema dell’Emergenza – Urgenza che deve trovare, sia sul piano formativo, pre e post-laurea, sia su quello assistenziale, adeguate risposte. Anche in questo caso, abbiamo nominato una commissione mista che, dopo un’analisi della complessa problematica, formuli una proposta e la traduca in un documento che sarà anch’esso portato in tutte le sedi competenti. Di questa commissione fanno parte i Prof. Bertazzoni e il Prof. Pini per il Collegio e il Prof Agnelli, il Prof. Montano e il Collega Dott. Schiraldi per la SIMI. Entrambe le commissioni sono aperte alla collaborazione e ai consigli di tutti i Soci.
 
Due altre iniziative da segnalare riguardano il delicato problema dei rapporti tra la Facoltà di Medicina all’interno delle Aziende Integrate e comunque all’interno degli Ospedali. L’indagine, conclusasi pochi giorni or sono, ha chiaramente indicato uno stato di diffuso disagio dei Colleghi che segnalano un progressivo coinvolgimento nell’attività assistenziale (ospedalizzazione), con progressiva riduzione del tempo riservato alla didattica e alla ricerca. Al tutto si aggiunga la frequente sperequazione salariale dei Colleghi universitari rispetto ai Colleghi ospedalieri. Il risultato di questa inchiesta è già stato consegnato alla Giunta della CRUI e al Ministero dell’Università e sarà quanto prima portato anche all’attenzione del Ministro della Salute. Se la situazione non troverà una più adeguata interpretazione dei protocolli regionali d’intesa tra Regione ed Università, si rischia che i doveri fondamentali di ricerca e didattica vengano di fatto compromessi.
 
La seconda indagine, ancora in corso, riguarda i carichi d’insegnamento delle discipline collegate al COLMED/09 che i Referenti di sede trasmetteranno alla nostra Segreteria in modo che ne possa poi elaborare i contenuti: appena questo lavoro sarà terminato sarà mandato a tutti i Soci. Non credo che si debba impiegare molto tempo per spiegare come i carichi di lavoro saranno uno dei temi principali che i futuri Dipartimenti e Facoltà previsti dalla nuova legge di riforma universitaria dovranno obbligatoriamente considerare al fine di una precisa collocazione delle risorse. Credo importante essere anche su questo punto tempestivi e precisi.
 
Il mio primo anno ha coinciso anche con l’espletamento delle ultime prove comparative secondo la modalità tradizionale. Le prove sono quasi completamente concluse. Ricordo a questo proposito che il Collegio si è a suo tempo dotato di un impegnativo Codice Etico che dopo ampia discussione è stato approvato all’unanimità. Il Collegio ha inoltre elaborato dei criteri (minimi) per la partecipazione alle prove comparative. Come è andata finora?
 
Una doverosa premessa riguarda il fatto che le commissioni giudicatrici sono assolutamente indipendenti ed autonome nei loro giudizi; inoltre sono le uniche che, nell’espletamento delle prove comparative, possono giudicare le capacità didattiche, l’adeguatezza della discussione dei titoli, la congruità della maturità complessiva del candidato a coprire una determinata posizione.
Su questo delicato tema dobbiamo fare una prima distinzione tra prove relative al settore MED/09 e quelle relative ai settori affini MED/49, MED/50, M-EDF/01, M-EDF/02. La distinzione va fatta perché, nei settori affini, le commissioni sono miste con Colleghi provenienti da altri Colleghi e le declaratorie di settore sono specifiche.
 
Per quanto riguarda i 15 idonei di prima fascia deliberati dalle commissioni che hanno terminato i lavori, devo dire che, considerando esclusivamente l’aspetto scientifico (l’unico facilmente accessibile) l’andamento è stato buono: se si usa il motore Scopus, vi sono tra gli idonei , quattro Colleghi che definirei eccellenti, avendo un h-index superiore a 30 con un numero personale di citazioni largamente superiore alle 4000,  e un altro consistente numero di Colleghi si colloca in una posizione vicina o superiore alla media dei valori di h-index a voi noti (25); il numero di citazioni di questi Colleghi supera le 2000. In due situazioni, pur superando largamente i requisiti minimi richiesti dal Collegio, i rispettivi valori bibliometrici sono leggermente scostati rispetto ai valori medi. Se invece si usa WoS che retrodata l’indagine al 1985, allora la situazione è ad oggi ancora migliore: ben 7 Colleghi hanno un h-index superiore a 30 e 5 hanno un h-index superiore a 26. Credo si possa essere soddisfatti.
 
Per quanto riguarda la II fascia, il risultato finora acquisito, sembrerebbe un po’ più disomogeneo e non sempre in sintonia con i valori condivisi del nostro Codice Etico. Il risultato di queste prove è stato stigmatizzato in una lettera di protesta del rappresentante dei Ricercatori della precedente Giunta, Dott. Ferdinando Carlo Sasso arrivata a noi così come ad altre Autorità. Anche in questo caso devo segnalare comunque che la maggioranza degli idonei ha valori di riferimento bibliometrici (Scopus) al momento della sessione comparativa (2008) largamente superiori alla media del settore (h-index= 16.1) e in un caso superiore a 30. Certo dispiace che il numero ridotto di cattedre non abbia permesso a Colleghi di alta qualificazione scientifica di trovare il meritato successo. Alla fine di tutte le prove comparative, la Commissione Etica si esprimerà sul loro andamento e sul loro risultato.
 
Assai diverso è il discorso relativo ai settori affini al MED/09, quali MED/49, MED/50, M- EDF/01 e M-EDF/02.
 
Premetto, come ho scritto sopra, che questi settori sono caratterizzati da “declaratorie” specifiche e assai diverse rispetto a quelle del MED/09. Inoltre, in questi casi, il Collega MED/09 siede con Commissari di altri Collegi che seguono logiche differenti e che non sono legati al nostro Codice Etico. Fatta queste doverose precisazioni e limitandomi anche in questo caso a considerazioni sulla base di indici bibliometrici, devo convenire che, in vari casi, il livello scientifico degli idonei lascia in qualche caso, sconcertati. Sono stati dichiarati idonei ad associato Colleghi con due o tre pubblicazioni su riviste impattate e parecchi altri con un numero irrisorio di pubblicazioni. Il Collegio, come altre Autorità, ha avuto lettere di censura e protesta da parte di parecchi Colleghi. Potremmo cavarcela col dire che ciascun settore è artefice del proprio destino, se questo non avesse un più generale riflesso nel diffuso pregiudizio della Società civile nei riguardi della nostra Università. Mi auguro che i Colleghi Internisti, ove presenti in queste commissioni, abbiano onorato il nostro Codice Etico, esprimendo in questi casi parere negativo. Il problema dei settori affini pone però un altro importante risvolto ed io insieme con la Giunta siamo intenzionati a portare avanti con determinazione. Non dobbiamo permettere che persone chiamate su questi settori possano successivamente transitare automaticamente nel SSD MED/09: sarebbe uno schiaffo ulteriore ai molti Colleghi del MED/09 che con curricula ben più consistenti sono in attesa di raggiungere le meritate posizioni accademiche. Dobbiamo impedire le scorciatoie. Di questo problema ho già parlato e scritto più volte nei mesi scorsi al Presidente del CUN, Prof. Lenzi; avrò al riguardo un incontro, già stabilito, con lui per trovare una adeguata modalità operativa per la soluzione di questo problema.
 
Il mio primo anno si conclude con l’approvazione, avvenuta il 23 dicembre 2010, e resa operativa dai primi giorni di gennaio 2011 della nuova Legge di Riforma dell’Università. Sarà il tema unico del prossimo nostro Congresso nel quale vi sarà un dibattito a più voci con un rappresentante del MIUR, con il Presidente del CUN Prof. Lenzi, con il Rettore Prof. Cuccurullo dopo un iniziale inquadramento delle problematiche maggiori individuate dalla Giunta che ho l’incarico di presentare. Purtroppo la data del nostro Congresso dovrà essere spostata dal 6 giugno prevista, perché in quella data si svolgeranno le prove di ammissione alle Scuole di Specializzazione in cui molti nostri iscritti saranno impegnati: sarà mio dovere comunicare presto la nuova data.
 
Come tutte le Leggi di riforma passate, anche per questa , al di là dei buoni propositi e delle motivazioni spesso condivisibili, il suo successo dipenderà dalla formulazione dei molti decreti necessari per la sua traduzione pratica e dalla collaborazione e volontà riformatrice del mondo accademico. Per il momento mi soffermo sull’unico aspetto che ha già un decreto operativo alle spalle, la prova idoneativa di qualificazione scientifica. E’ questo un momento particolarmente importante in cui si gioca l’avvenire dell’Università. Già si sa che i commissari dovranno essere di “elevata qualificazione scientifica” per evitare che siano meno qualificati dei candidati.
Qualora la prova di idoneità nazionale (che sarà esclusivamente scientifica) dovesse tradursi in una specie di ope legis o fosse facilmente conseguibile vi sarebbero almeno tre conseguenze deprecabili:
a. si realizzerebbe un intasamento dei ruoli accademici per vari decenni togliendo di fatto alle generazioni più giovani l’opzione della carriera accademica;
b. essendo le risorse delle varie sedi ridotte, molti idonei rimarrebbero senza ruolo;
c. essendo il concorso “locale”, si aprirebbe la possibilità del più esasperato localismo, esattamente ciò a cui che la Legge vorrebbe porre rimedio.
 
Un problema importante per settori con spiccato profilo professionalizzante come quelli dell’area clinica della facoltà di Medicina, è come far valere, accanto alla necessaria qualificazione scientifica, a livello nazionale e/o nelle prove “locali” il peso dell’esperienza didattica e assistenziale che il Collegio ritiene indispensabili, come da tempo ha elencato nei suoi criteri minimi.
 
Non si possono affidare letti a “ premi Nobel” che non hanno mai visto un malato!
 
Bisognerà portare avanti con saggezza, equilibrio e determinazione questi concetti necessari per il bene dell’intera Medicina Interna.
 
A conclusione di questa mia doverosa lettera, non mi resta che ringraziare tutti i Membri della Giunta per la collaborazione, tutti i Soci per i consigli che mi fanno pervenire, scusandomi per le molte cose non fatte che attribuisco alla mia insufficienza.  
 
Auguro a Tutti una serena Pasqua
 
Roberto Corrocher