LETTERA DEL PROF. CORROCHER

Cari Colleghi,

 il 1 marzo 2010 ho assunto operativamente la Presidenza del Collegio di Medicina Interna e delle Discipline collegate – COLMED 09.

Devo innanzitutto salutare e ringraziare il prof. Franco Dammacco che lascia l’ufficio ma che rimarrà nella nuova Giunta in qualità di Past-President assicurando in tal modo la sua esperienza e competenza che gli derivano dal suo ininterrotto servizio presso la SIMI e il Collegio. Un particolare ringraziamento va anche ai Colleghi della Giunta che lasciano l’incarico e un saluto ai nuovi che condivideranno con me il lavoro del prossimo triennio.

In questi ultimi anni la Giunta uscente sotto la guida del prof. Dammacco ha elaborato importanti documenti che rimarranno punti fermi per operare le scelte future. Mi riferisco in particolare al Nuovo Statuto, con la responsabilizzazione di tutte le fasce di docenti, al Documento sui criteri minimi per la partecipazione alle prove comparative, e al Codice Etico che, primi fra i Collegi, abbiamo potuto portare a termine con l’approvazione unanime di tutti i Voi e che prevede anche una commissione etica che, come a Tutti noto, è presieduta da un illustre Collega, il prof. Santaniello, già presidente della Corte Costituzionale. Debbo anche ricordare il prezioso documento sul Tronco Comune che il Collegio ha prodotto come strumento metodologico e di contenuti per le Scuole di Specializzazione.

Mi adopererò, in tutte le sedi anche politiche, affinché i contenuti di questi documenti non rimangano lettera morta, ma siano fin da subito tenuti presenti anche nelle imminenti prove comparative, e ancor di più considerando le prospettive del nuovo meccanismo concorsuale previsto dalla Legge di riforma dell’Università in esame al Parlamento: il Collegio COLMED09 non sarà assente.

In questi mesi di “riflessione” mi sono chiesto più volte perché il COLMED 09, che sulla carta dovrebbe contare su più di mille iscritti, di fatto annoveri solo un terzo di Colleghi. Non credo che ciò sia dovuto alla non condivisione del fatto che la Medicina Interna e le Discipline ad essa collegate rappresentino la parte portante del processo formativo dei futuri medici e specializzandi e sono certo anche che tutti condividano che l’atto medico, nelle sue varie fasi di prevenzione, diagnosi, terapia e riabilitazione, abbia la necessità di una costante visione olistica del malato attraverso una analisi metodologica appropriata e sistematica di cui la Medicina Interna è la più fedele interprete. Non credo neppure che, in linea di principio, qualcuno dubiti che compito del Collegio sia quello di promuovere, in tutti i settori della sua azione, il merito e la qualità delle persone. Tutto questo del resto è ben scritto nel nostro nuovo Statuto a cui ci atterremo fedelmente.

Allora perché c’è la discrepanza tra il numero dei Colleghi del settore MED09, oltre mille, e gli iscritti al COLMED pari a circa un terzo?

Evidentemente vi è disaffezione di molti, in particolare dei più giovani.

A mio avviso molti Colleghi hanno la percezione che, al di là dei nobili obiettivi scritti nei documenti, il Collegio non abbia la forza adeguata per tradurre in azione politica efficace quanto va affermando. Poiché il problema della centralità del COLMED09 nella formazione del medico deve essere sostenuta con forza e non può essere delegata a Colleghi di altri settori, è indispensabile che tutti i Colleghi si sentano in prima persona coinvolti e responsabilizzati a sostenere l’azione futura del COLMED09. Non vi è maggior debolezza per un Collegio che quella di essere potenzialmente numeroso sulla carta ma debole nella pratica. Il Collegio non può essere un affare privato di pochi che operano nella sua Giunta. Tutti si devono sentire coinvolti, condividere le responsabilità e si devono iscrivere al Collegio!

C’è stato ed è in atto, dall’istituzione della famosa Tabella 18, un tentativo di ridurre il ruolo portante della Medicina  Interna quale garante del processo formativo attraverso l’acquisizione di una rigorosa capacità di analisi metodologica del malato sostituendola con l’ingannevole concetto della notevole quantità di nuove informazioni scientifico-specialistiche che sarebbero necessarie per poter bene operare nella pratica medica. La bozza di proposta dei nuovi SSD è solo l’ultimo esempio di questo tentativo e vi posso assicurare che stiamo proprio in questi giorni cercando di modificarla. Dobbiamo fare una seria riflessione sulla perdita di autorevolezza e sull’emarginazione della Medicina Interna .

Il problema formativo non è sganciato dalla questione assistenziale! Sappiamo oggi interpretare i nuovi bisogni di salute? Abbiamo strutture e malati idonei ad insegnare la Medicina Interna? Abbiamo la percezione dell’impatto del grave problema dell’invecchiamento della popolazione e di tutte le sue conseguenze? Ci rendiamo conto della valenza nella società moderna dell’aspetto preventivo del moto e del più generale aspetto del benessere degli individui, concetti e discipline che per il loro carattere culturale di attenzione complessiva alla persona devono far parte dell’azione politica del COLMED09 e dei nuovi SSD?

Da più parti della società civile si nota il fatto che i giovani medici non sanno più visitare i loro pazienti né affrontare i malati del territorio. Le organizzazioni dei Medici di Medicina generale, cercano di sostituire l’Accademia proponendosi come gli insegnanti più idonei per la formazione del medico di base. La Medicina Interna ha perduto peso nell’organizzazione delle strutture ospedaliere. Si deve cercare, in sintonia d’intenti con la SIMI, una realistica collaborazione con la FADOI e con le organizzazioni sindacali dei Medici di medicina generale per rendere politicamente più efficace il tentativo di riposizionamento della Medicina Interna nell’organizzazione complessiva della sanità italiana.

Il problema della progressione di carriera dei nostri Colleghi è un altro tema che merita una riflessione. Cosa possiamo fare perché i Colleghi, in particolare i Ricercatori, vedano nuovamente nel loro Collegio lo strumento di garanzia e di promozione del merito, della loro affidabilità assistenziale e della loro maturazione complessiva? Non possiamo permettere che abbiano la percezione che per la loro carriera sia più utile conoscere qualche amico influente: dobbiamo garantire il riconoscimento della Loro preparazione e della Loro qualità. Dobbiamo affinare un sistema di valutazione permanente che attraverso l’anagrafe scientifica, già prevista e votata da tutti, permetta di far emergere le loro qualità. Faremo in modo che tale strumento sia reso pubblico e rappresenti un elemento riferimento e di trasparenza per le prove concorsuali attuali e future indipendentemente dalle modalità previste del loro svolgimento.

Per quanto mi riguarda, non avendo altra personale motivazione se non la promozione e la difesa della Medicina Interna, mi impegnerò a portare a termine tre progetti già individuati dalla Giunta precedente sotto la direzione del prof. Franco Dammacco:

1. La revisione dell’iter formativo del corso di Laurea in Medicina e Chirurgia.

2. L’analisi della situazione assistenziale delle Unità operative di Medicina Interna e di Geriatria, anche attraverso uno studio sull’attuazione dei Protocolli delle Aziende Integrate, arrivata a un punto così critico da compromettere la possibilità di un adeguato insegnamento delle discipline facenti parte del COLMED09.

3. Dare seguito alla decisione presa di istituire un’anagrafe scientifica che valorizzi il merito dei nostri Colleghi e riposizioni e valorizzi la produzione scientifica generale del COLMED09 nel contesto universitario e politico.

Il successo di questo programma dipende dalla fattiva e convinta partecipazione di Tutti Voi al lavoro del Collegio!

Con i più cordiali saluti

 Prof. Roberto Corrocher